
Linee avveniristiche oltre il tempo
La Via delle bocchette centrali
La recente sistemazione della via delle Bocchette, che consente di attraversare nella loro interezza le Dolomiti di Brenta, riporta l’attenzione su questo itinerario in quota tra i più suggestivi dell’arco alpino. Si tratta di un’opera avveniristica non solo per i tempi in cui fu realizzata, ma di un’esempio lungimirante e attuale di frequentazione sostenibile della montagna. Pur nella volontà di avvicinare un maggiore pubblico a tali bellezze in ottica turistica furono prese a riferimento chiare linee di indirizzo che ne guidarono la realizzazione limitando gli impatti e mantenendo un’etica alpinistica. La possibilità di attraversare i luoghi più segreti del Brenta fu infatti realizzata collegando il sistema di cenge naturali con scale metalliche quando necessario e non facendo raggiungere a nessun sezione dell’itinerario alcuna cima del Gruppo.
“Anche se pensarono al turismo, non agirono in modo avventato. Una delle linee guida del progetto fu quella di non salire con il sentiero su nessuna cima. Non si volle svilire e rischiare il deturpamento delle vette” (cit. Franco Nicolini da Meridiani Montagne – Gruppo di Brenta)
Via delle bocchette alte: trekking nel passato
Bocchette Alte – Una linea esile e avveniristica – “Strobele era una sorta di direttore lavori, mentre Castelli finanziò il secondo dei quattro tratti, ma oltre a loro ci investirono idee tempo e fatica Bruno Detassis, Rizieri Costazza, Enrico Giordani, e Celestino Donini …
Nell’estate del 1969 l’alpinista Pietro Vidi passò quasi tutte le notti in una tenda sui bastioni di Cima Brenta per ricavare il sentiero delle Bocchette Alte. I principali fautori dell’opera furono i fratelli Detassis, che dovettero ricorrere alla magnanimità di offerte di denaro e lavoro volontario. Franco Nicolini ricorda che “per pagare la scala più lunga il Bruno espose un obolo al rifugio Brentei chiedendo ai passanti un piccolo contributo. Fu così che, una volta ultimata, la scala venne battezzata “Scala degli Amici”, gli amici della montagna”
(da Montagne di Meridiani – Gruppo di Brenta).